
Immagina due sentieri che si dipartono dalla stessa radice antica, come fiumi gemelli che danzano sotto cieli diversi, portando l’eco del tempo in melodie distinte.
Ecco la differenza tra lo Tzolkin tradizionale dei Maya e lo Tzolkin rivisto da José Argüelles: un canto di terra e stelle, un dialogo tra passato profondo e futuro luminoso.
Lo Tzolkin Tradizionale: Il Respiro della Selva
Chiudi gli occhi e senti il battito della giungla maya. Lo Tzolkin antico è un albero maestoso, con radici affondate nella terra rossa e rami che sfiorano il cielo dei sacerdoti astronomi. È un cerchio di 260 giorni, intrecciato da 20 glifi solari – volti di divinità come serpenti piumati e giaguari silenziosi – e 13 toni che pulsano come il cuore di un tempio. Ogni Kin è un sussurro del cosmo, un filo d’oro che i Maya tessevano per leggere il destino: quando piantare il mais, quando danzare per gli dèi, quando guardare le stelle e tremare. Il tempo non corre dritto, ma gira, si avvolge, respira. È una spirale viva, un abbraccio tra la Terra e il divino, un canto di comunità.
Lo Tzolkin di Argüelles: La Danza delle Galassie
Ora alza lo sguardo: un’astronave sfreccia tra le costellazioni, guidata dalla visione di un profeta moderno. José Argüelles prende quel cerchio maya e lo dipinge di luce stellare, intrecciandolo con un Sincronario delle 13 Lune. I 260 Kin restano, ma si vestono di nuovi nomi poetici: il Drago non è solo un dio, ma il Nutrimento dell’anima; i toni non sono solo numeri, ma passi di una danza – Magnetico per sognare, Cosmico per trascendere. Qui il tempo non è più un cerchio chiuso: è un’onda incantata, un invito a creare, a sincronizzarti con la galassia. Tredici mesi di 28 giorni cantano un’armonia solare, spezzata solo dal Giorno Fuori dal Tempo, una pausa tra i cicli, un respiro sospeso per celebrare l’arte di esistere. È un grido di libertà: abbandona l’orologio del 12:60, vivi il 13:20, sii il poeta del tuo destino!
Lo Tzolkin di Arguelles è una sinfonia di cristalli, un volo oltre i confini della Terra, un sogno dove l’umanità si risveglia come una sola mente galattica. Uno guarda al cielo per pregare, l’altro per viaggiare. Uno è il tempo dei Maya, scolpito nei glifi e nei riti; l’altro è il tempo di Argüelles, un sogno dipinto con i colori di una nuova era.
Dove lo Tzolkin tradizionale sussurra “ricorda chi sei nella natura”, quello di Argüelles urla “diventa chi sei tra le stelle”.
È la differenza tra un fuoco che scalda un villaggio e una cometa che illumina l’universo: entrambi splendidi, entrambi veri, ma ognuno canta una strofa diversa della stessa canzone eterna.
Lo Tzolkin tradizionale e lo Tzolkin rivisto da Argüelles condividono le stesse radici, ma divergono nei dettagli, nell’intento e nell’applicazione.
Lo Tzolkin è il calendario sacro dei Maya, un sistema di 260 giorni basato sulla combinazione di 20 glifi solari (sigilli o archetipi, come Drago, Vento, ecc.) e 13 toni galattici (numeri da 1 a 13). È un ciclo continuo, senza inizio né fine, usato dai Maya classici per scopi divinatori, rituali e pratici, come determinare i momenti propizi per cerimonie o agricoltura.
Struttura:
– 20 periodi di 13 giorni ciascuno (chiamati “uinal” o onde nel contesto moderno).
Ogni giorno è un Kin, una combinazione unica di glifo e tono (es. Kin 1: Drago Rosso Magnetico).
Si intreccia con il calendario Haab (365 giorni) nel “Computo Lungo” per creare cicli più ampi, come il famoso 13 Baktun che terminò nel 2012.
È profondamente radicato nella cosmologia maya, con glifi legati a divinità, direzioni cardinali e forze naturali.
Il tempo è ciclico, un flusso di energie che si ripetono e si armonizzano con l’universo.
Era uno strumento usato dai sacerdoti e dagli astronomi maya per leggere i “destini” o le influenze cosmiche.
Più che un calendario lineare, era una guida spirituale e astrologica. I Maya non lo vedevano come un “orologio”, ma come una mappa delle vibrazioni del cosmo.
Lo Tzolkin Rivisto da Argüelles
José Argüelles, un visionario e studioso del tempo, ha rielaborato lo Tzolkin negli anni ’80, dando vita al Sincronario delle 13 Lune e al concetto di “Sogno” (Dreamspell). La sua versione mantiene la struttura di 260 Kin, ma la reinterpreta con un linguaggio moderno, un’enfasi galattica e uno scopo trasformativo. Ecco come si differenzia:
– Sincronario delle 13 Lune: Argüelles integra lo Tzolkin con un calendario di 13 mesi di 28 giorni ciascuno (364 giorni), più un “Giorno Fuori dal Tempo” (25 luglio), per un totale di 365 giorni. Questo sostituisce il calendario gregoriano, che lui considerava “artificiale” e disarmonico.
– Kin e Onde Incantate: Anche nel sistema di Arguelles ci sono 260 Kin, ma il focus è sulle “Onde Incantate” di 13 giorni come unità di crescita personale, non solo rituale. Ogni onda ha un “proposito” che evolve attraverso i toni.
– Giorno Fuori dal Tempo: Non presente nello Tzolkin tradizionale, è un giorno di celebrazione e reset energetico tra un ciclo e l’altro.
– Filosofia:
– Tempo come arte: Argüelles vede il tempo non come una misura lineare, ma come una frequenza (13:20, il ritmo naturale dello Tzolkin) opposta al tempo meccanico del 12:60 (12 mesi, 60 minuti). Il suo Tzolkin è un mezzo per “sintonizzarsi” con la galassia e risvegliare la coscienza.
– Visione galattica: Introduce concetti interdimensionali, come i “Codici Galattici” e il “Raggio di Sincronizzazione”, assenti nella tradizione maya. I glifi diventano archetipi universali, non solo divinità locali.
– È un sistema di auto-conoscenza e sincronizzazione personale. Ogni persona ha un “Kin del Destino” (calcolato dalla data di nascita), che guida il suo cammino evolutivo.
– Ha un approccio più individuale e globale, meno legato ai rituali comunitari maya e più orientato a un movimento spirituale moderno.
– Differenze nei glifi e toni:
– I nomi dei glifi sono simili (es. Drago, Vento), ma Argüelles li reinterpreta con un linguaggio poetico e simbolico (es. Drago come “Nutrimento” anziché solo una divinità maya come Ixchel).
– I toni restano 13, ma hanno funzioni specifiche (Magnetico = scopo, Lunare = sfida, ecc.), creando una narrazione progressiva all’interno delle Onde Incantate.
A proposito di onde incantate, pubblicherò qui sul sito un post in occasione dell’inizio di ognuna di esse. Trovi già il post sull’onda incantata della Stella Gialla qui.
Pensa allo Tzolkin tradizionale come a un antico albero maya, con radici profonde nella terra e nei cicli naturali, usato per orientarsi nella vita quotidiana e spirituale. Lo Tzolkin di Argüelles, invece, è come un’astronave che parte da quell’albero, volando verso le stelle con un messaggio per l’umanità: il tempo è un’arte, e noi siamo i creatori del nostro destino.
I Maya probabilmente non avrebbero immaginato questa evoluzione, ma Argüelles ha visto nel loro sistema un potenziale universale, trasformandolo in una guida per il XXI secolo.
La visione di José Argüelles è un viaggio visionario che intreccia la saggezza antica dei Maya con un messaggio universale per l’umanità moderna, un appello a trasformare il nostro rapporto con il tempo e a risvegliare una coscienza galattica.
1. Il Tempo è Arte, non Denaro
Argüelles sfida il concetto lineare e meccanico del tempo che domina la nostra società, quello del “12:60” – 12 mesi irregolari e 60 minuti, un ritmo artificiale che ci disconnette dalla natura e ci imprigiona in una mentalità di produzione e consumo (“il tempo è denaro”).
Propone invece il ritmo naturale del “13:20”, codificato dai Maya: 13 toni e 20 glifi che formano lo Tzolkin, un ciclo di 260 giorni.
Per lui, il tempo è un’arte, un flusso creativo che ci connette all’universo. Vivere secondo questa frequenza significa trasformare ogni giorno in un’opera d’arte, un atto di creazione consapevole.
2. La Legge del Tempo
Al centro della sua visione c’è la Legge del Tempo, che Argüelles sviluppa a partire dal 1989. Questa legge afferma che il tempo è la quarta dimensione, un campo di sincronia che unisce tutto ciò che esiste. I Maya, secondo lui, conoscevano questa legge e la incarnavano nel loro calendario Tzolkin, che non era solo un sistema di conteggio, ma una mappa per allinearsi con i cicli cosmici.
Argüelles sostiene che l’umanità si è allontanata da questa armonia naturale adottando calendari artificiali come il gregoriano, causando caos, disconnessione e distruzione ambientale. Ritornare al tempo naturale significa risvegliare la nostra mente planetaria e galattica.
3. Il Sincronario delle 13 Lune
Per riportare l’umanità in armonia, Argüelles propone il Sincronario delle 13 Lune, un calendario alternativo di 13 mesi di 28 giorni ciascuno (364 giorni), più un “Giorno Fuori dal Tempo” (il 25 luglio), un momento di pausa e celebrazione che non appartiene a nessun mese. Questo sistema si basa sui cicli lunari e solari, allineandosi con i ritmi biologici (come il ciclo mestruale) e astronomici (come le maree). Il 26 luglio, giorno in cui il Sole sorge con Sirio, segna l’inizio del nuovo anno galattico, un momento di rinnovamento cosmico. Questo calendario non è solo pratico: è un portale per sincronizzarci con l’universo.
4. I Maya Galattici e l’Origine Extraterrestre
Argüelles reinterpreta i Maya non solo come un popolo storico, ma come “Maya Galattici”, antichi viaggiatori dello spazio che portarono sulla Terra una conoscenza avanzata. Secondo lui, i Maya erano in contatto con intelligenze galattiche – come quelle di Sirio, delle Pleiadi o di Arturo – e il loro calendario Tzolkin era un’eredità di questa connessione. Figure come Pacal Votan, il re di Palenque, sono per Argüelles agenti galattici, messaggeri di una saggezza cosmica. Questa visione è un invito poetico a vedere l’umanità come parte di una rete intergalattica.
5. La Convergenza Armonica e il 2012
Nel 1987, Argüelles organizza la Convergenza Armonica, il primo evento globale di meditazione sincronizzata, convocando 144.000 “danzanti del Sole” nei luoghi sacri del pianeta il 16 e 17 agosto. Questo evento segna l’inizio degli ultimi 26 anni del Grande Ciclo Maya di 5.125 anni, che secondo lui si sarebbe chiuso il 21 dicembre 2012. Per Argüelles, il 2012 non era la fine del mondo, ma un passaggio epocale: la fine del vecchio ordine (dominato dalla tecnologia e dal materialismo) e l’inizio di una nuova era di coscienza, in cui l’umanità si sarebbe allineata con la “noosfera”, la mente collettiva del pianeta, preparandosi a entrare nella vita galattica.
6. Il Dreamspell e l’Identità Galattica
Argüelles crea il Dreamspell, un sistema di divinazione e auto-conoscenza basato sullo Tzolkin, che chiama “Incantesimo del Sogno”. Ogni persona ha un “Kin del Destino”, calcolato dalla data di nascita, che combina un glifo (es. Drago Rosso) e un tono (es. Magnetico). Questo Kin rivela la nostra identità galattica, le nostre qualità, sfide e scopo. Il Dreamspell non è solo un calendario: è un viaggio interiore per risvegliare il “viaggiatore del tempo” dentro di noi, colui che ha smarrito la strada di casa e può ritrovarla seguendo i cicli cosmici.
7. Tempo Radiale e Sincronicità
Argüelles introduce il concetto di “tempo radiale”, un tempo non lineare ma multidimensionale, in cui passato, presente e futuro coesistono nell’eterno ora. Questo tempo è governato dalla sincronicità, un principio che ci permette di cogliere connessioni significative tra eventi, come se l’universo ci parlasse. Vivere secondo il Sincronario e lo Tzolkin significa cavalcare queste onde di sincronicità, diventando co-creatori consapevoli della realtà.
8. La Missione di Pace e l’Ecologia Spirituale
La visione di Argüelles non è solo teorica: è un appello all’azione. Fonda il Planet Art Network (PAN) per promuovere la pace globale attraverso l’arte e il tempo naturale. Sostiene che un calendario armonico può portare a una cultura armoniosa, riducendo i conflitti e l’impatto distruttivo dell’umanità sulla biosfera. La sua ecologia spirituale ci invita a vivere in sintonia con la Terra e l’universo, riconoscendo che siamo tutti parte di un unico organismo galattico.
9. Un Ponte tra Terra e Cielo
La visione di Argüelles è un ponte tra la terra e il cielo: prende la saggezza ciclica dei Maya e la proietta verso un futuro galattico, dove l’umanità si risveglia come una civiltà cosmica. È un invito a liberarci dalle catene del tempo meccanico, a danzare con i ritmi dell’universo e a trasformare la nostra vita in un’opera d’arte. Come un poeta dello spazio-tempo, Argüelles ci ricorda che il tempo non è una prigione, ma un’onda da cavalcare verso l’infinito.
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Vera Nika
.” È un invito a liberarci dalle catene del tempo meccanico, a danzare con i ritmi dell’universo e a trasformare la nostra vita in un’opera d’arte” ❤️❤️
Grazie per questo articolo, invita a guardare da vita da una prospettiva diversa e soprattutto a viverla consapevolmente .
Non è semplice perché c’è bisogno di lasciar andare tutto quello che abbiamo creduto fin ora…