Il karma determina come vivi quello che vivi e non cosa vivi né perché lo vivi.
Che cos’è il karma?
Quante volte ne hai sentito parlare!?
Quante volte hai sentito frasi come “sarà il karma” o, peggio, “tutta colpa del karma”, “ci penserà il karma”.
Hai pensato al karma come punizione, bilanciamento, espiazione o anche retribuzione, il cosiddetto karma positivo.
Eppure il karma non è nulla di tutto questo!
Ho deciso di scrivere questo post e parlarne, traendo spunto da un post che ho scritto ieri sul mio profilo facebook, perché ritengo che sia un argomento importante da affrontare, uno dei temi caldi per chi è su un sentiero di risveglio, ma non perché abbia connotazioni spiccatamente spirituali e quindi non perchè vada di moda parlare di karma…ho scelto di parlarne per le sue implicazioni pratiche.
Quello del karma è un argomento altamente a rischio, perché le conseguenze derivanti dalla sua errata comprensione possono essere gravemente infelici!
Esistono due modi per camminare su un percorso di risveglio spirituale, farlo davvero…o non farlo e credere di essere in cammino. La seconda modalità è un grande peccato, oltre ad essere uno spreco di tempo e un’occasione mancata.
Quando il cammino lo si compie davvero, le dissertazioni intorno ai temi considerati spirituali sono molto meno importanti del cammino stesso, che si svolge attraverso noi e in noi, trasformandoci e facendoci evolvere davvero.
Il risveglio accade e opera indipendentemente dalla nostra volontà – grazie al Cielo! – operando in noi, giorno dopo giorno, tutto quello di cui si legge sui libri e che si rischia di interpretare erroneamente, quando lo si legge soltanto.
Il karma non è un concetto astratto, filosofico, spirituale…è il nostro compagno quotidiano.
Potrei anche dire che è parte di ciò di cui siamo fatti, perché lo abbiamo fatto diventare parte di noi, per scelta, inconsapevole certo, ma pur sempre scelta.
Negli ultimi decenni in occidente si è verificato un fenomeno per cui si è andata diffondendo in maniera esponenziale la tendenza all’interesse per le filosofie e dottrine appartenenti alla civiltà e cultura orientale e, parallelamente, quello, ulteriore, della diffusione su larga scala della chiamata al risveglio alla propria Anima.
Questa chiamata, per costituzione ontologica, spinge a compiere un percorso che non può che essere personale e seguire sentieri che per ognuno si diramano in direzioni che vanno seguite fidandosi del proprio sentire personale e interiore.
Ognuno segue una mappa che non vede e non conosce.
Questa mappa si forma in forza di diverse direttive: le proprie matrici energetiche interiori, la meta verso cui si è diretti, le lezioni che si sono scelte di imparare, gli strumenti interiori che è necessario che si formino, quelli esteriori che vanno appresi, per citarne soltanto alcuni.
Ognuno si imbatte in maestri, guide, libri, corsi, convegni che sono utili e funzionali al proprio cammino.
Alcuni possono non essere utili (benchè tutto lo sia quando se ne sanno trarre i corretti insegnamenti, comprendendo perchè quella persona o situazione sia entrata nella propria vita) altri possono essere fuorvianti e fallaci.
Compiere questo cammino non è semplice, non lo è mai, perchè è un cammino che ci chiama verso la Verità e al ritorno ad Essa, ma non lo è ancor di più nei tempi che stiamo attraversando tutti in questa incarnazione.
Io credo che siamo tutti, in qualche misura, dei pionieri, quantomeno per noi stessi, e che ogni passo compiuto su questo cammino abbia dignità e valore, anche soltanto per il coraggio che occorre per compierlo.
Tuttavia, nell’interpretazione e nella profonda comprensione di quelle che vengono definite tematiche spirituali si sono compiuti e si continuano a compiere errori, che spesso generano zone in cui si rimane incastrati e che danno vita anche a sofferenza.
La verità e la chiarezza liberano, quindi proviamo a liberarci.
Quelle che vengono definite tematiche spirituali, come scrivevo sopra, e la loro comprensione hanno un valore ed un’importanza vitale, perchè non sono astrazioni…è la nostra stessa vita!
Non esistono una spiritualità e uno Spirito che possano vivere su dimensioni scisse da quella terreste, umana, materica, tridimensionale.
Lo Spirito sottende ogni cosa, la costituisce, la informa e la orienta…la comprensione delle Sue Leggi è vitale perché le Sue Leggi sono il tessuto su cui si snoda la nostra vita quotidiana.
Allora, che cosa è davvero il karma?
Perchè è importante comprendere cosa gli ruota attorno?
Perchè karma è tutto ciò che crediamo sia vero e, in realtà, non lo è.
Sono le nostre convinzioni, i grovigli interiori che ci imprigionano, le immagini impresse nella pellicola attraverso cui proiettiamo il nostro film quotidiano.
Il karma non è la conseguenza delle nostre azioni, come si sente affermare.
Semmai è la conseguenza delle nostre convinzioni…
Ho scritto nel titolo che il karma non determina cosa viviamo né perché lo viviamo ma come lo viviamo.
Perché ho dato questo titolo a quello che scrivo?
Perchè il karma viene inteso come il frutto di qualcosa che abbiamo compiuto o che ci è successo nel passato e in conseguenza del quale si crea il nostro presente.
Questa visione è errata ed è, soprattutto, dannosa.
Lo è perchè, in forza di questa visione, la nostra vita diventa un’espiazione continua di errori passati.
E’ la versione 2.0 del peccato e del senso di colpa!
E non c’è nulla di più sbagliato nè di più pericoloso…quindi bruciamo questa convinzione e questa visione, anche loro, peraltro, frutto di convinzioni che possiamo definire karmiche.
Il karma è ripetizione? Si, ma di che cosa? Di quello che proviamo nel vivere determinate situazioni, non delle situazioni che viviamo!
Provo a spiegarlo in modo molto semplice, non perchè sia difficile ed io sia l’unica ad averlo compreso, ma perchè so fin troppo bene quanto sia difficile comprendere un c.d. tema spirituale quando si è stretti dalla morsa di una situazione difficile che si sta attraversando.
In quei momenti si sente soltanto il dolore, la fatica, la paura, l’angoscia ed avere le idee molto chiare o riuscire a chiarirsele può essere risolutivo e liberatorio…e tutto questo si chiama guarigione.
La comprensione dei temi spirituali serve non per cultura personale, ma per riuscire ad attraversare al meglio quei momenti, che sono dei passaggi evolutivi, ma lo possono essere soltanto se li attraversiamo nel modo corretto.
Quindi, cosa è il karma?
E’ l’atteggiamento con cui vivi quello che vivi, è il come, non il cosa e neanche il perchè.
Perche non è il cosa vivi?
Perchè quello che vivi è determinato dal tuo futuro, non dal tuo passato.
C’è un polo attrattivo che ti chiama a sé ed è collocato in avanti, non indietro, perché è quello che sei destinato ad essere, il tuo progetto solare, la tua identità compiuta, la tua identità cosciente, risvegliata ed illuminata dal Sole maggiore, rispetto al tuo Sole interiore, che è il tuo Spirito.
Il tuo passato è soltanto un pezzo di strada che hai percorso, non è la condanna sulla cui base vengono scritti il tuo presente e il tuo futuro.
Ti sei incarnato per realizzare un progetto, quello che chiamiamo Missione Animica, e, nel farlo, sei guidato e sostenuto dallo Spirito e dalle dimensioni spiriutuali…il passato non ha alcuna ingerenza in tutto questo, non può averne…a meno che non sia tu a consentirglielo, rimanendo agganciato alle formazioni energetiche che si sono create in quel passato!
Io li chiamo i mostriciattoli. Sono quelle che da alcuni vengono definite forme pensiero…ma non lasciarti ingannare dal nome, non sono pensieri, sono forme, cioè esseri, che si nutrono di quello che provi.
Per questo motivo, più lo provi e più si ingigantiscono, perchè letteralmente mangiano le tue emozioni, si nutrono di quello che provi mentre vivi.
In realtà il tuo karma lo generano loro, mentre tu li nutri…ma sto divagando, magari ne parlo in un successivo post 🙂 Voglio dirti soltanto, visto che ci siamo, che i mostriciattoli sono il motivo per cui il percorso spirituale, o di risveglio, non si può compiere soltanto sul piano mentale, per quanto sia importante e possa essere fondamentale.
Loro vanno affamati e, per riuscirci, occorre saperli lasciar morire di fame…se vuoi imparare come farlo, posso insegnarti alcuni metodi. Quando avrai finito di leggere questo post, se ti va, Guarda qui
Torniamo al tuo passato. Lui non può avere alcuna forza, perchè tu sei una nota all’interno di una melodia cosmica e universale….tutto l’Universo ha un interesse diretto al fatto che la tua nota sia emessa in modo limpido, pieno e puro e concorre alla realizzazione della tua migliore emissione.
Sei una freccia scoccata in avanti…il tuo arrivo alla tua destinazione non è interesse soltanto tuo e non sei il solo a voler arrivare lì dove devi arrivare.
Che importanza può avere quello che hai compiuto o subito in passato?
Nessuno ha interesse a punirti…il Dio iroso, irascibile e punitivo o, peggio, vendicativo non esiste, non è mai esistito….puoi appoggiare a terra adesso il peso enorme di questa convinzione e proseguire leggero!
Andiamo all’altro punto: perché il karma non è neanche il perché vivi quello che vivi?
La risposta è in quello che ho già scritto, ma ne parlo ancora un p0′.
Quello che stai vivendo è un tratto nel percorso della tua vita.
Non trae origine dal tuo passato, è una tappa necessaria da attraversare per proseguire, come il tratto che compi dalla macchina al portone di ingresso è necessario per entrare a casa.
Anzi, è anche come lo spazio che attraversi quando sei al supermercato per acquistare gli ingredienti che ti servono per preparare la cena e il tempo che trascorri al suo interno.
Mentre vivi quello che stai vivendo, anche se non lo sai, ti stai munendo di strumenti che ti serviranno per vivere il tuo futuro!
Ancora una volta, la causa di quello che vivi è avanti, non indietro.
Certo, è vero che il presente è la conseguenza del passato e che mentre lo vivi in qualche modo stai scrivendo uno dei possibili futuri, ma questo determina non quello che vivi ma come lo vivi!
Se sei arrabbiato e generi emanazioni intrise di rabbia, è molto probabile che domani accadranno eventi che sono la conseguenza di quelle emanazione…ma è una questione che attiene alla qualità della tua vita, non alla tua vita stessa.
Facciamo un esempio: se domani andrai con il tuo compagno a fare una gita fuori porta e oggi starai tutto il giorno a rimuginare su qualcosa che ha detto o fatto e ti ha ferito e alimenterai il tuo dialogo interiore in questo modo, è probabile che domani la gita sarà spiacevole e litigherete…sarà la conseguenza delle tue emanazioni, dei tuoi pensieri e delle tue emozioni di oggi.
Ma il fatto cha andiate a fare la gita non lo è! Potrebbe essere anche una giornata meravigliosa!
Quindi si, tu genererai quel tipo di giornata, ma non la giornata stessa!
E il karma in tutto questo che ruolo ha?
Probabilmente nel tuo karma c’è un rapporto difficile con il maschile e in forza di questo karma tu senti la ferita attivarsi quando non percepisci un uomo attento, premuroso e affettuoso nei tuoi confronti…è questo il karma, non il fatto che lui non lo sia!
Il karma è come vivi il rapporto, come reagisci a determinate parole o atteggiamenti, cosa ti aspetti dal rapporto anche…
Non arrabbiarti, magari lui, in realtà, lo è attento e premuroso…magari non è cosi vero che non lo sia, forse sei soltanto tu che percepisci il tutto attraverso il filtro della tua ferita…questo è il karma.
E’ come vivi quello che vivi, il significato che gli attribuisci e anche la convinzione che hai in merito ai suoi sviluppi.
Ho utilizzato volutamente un esempio di situazioni di vita tutto sommato leggero, ma le nostre convinzioni, le conseguenze emotive, psicologiche ed energetiche dei nostri vissuti e delle ferite che si sono create generano situazioni a volte anche drammatiche, se viviamo le nostre situazioni di vita con i condizionamenti derivanti da dolori passati e con la paura che si ripetano le stesse situazioni.
Potrei anche dire che il karma è, fondamentalmente, la paura che tutto si ripeta allo stesso modo e/o la convinzione che tutto si ripeta allo stesso modo!
Ti dirò anche che questa paura e questa convinzione molto spesso fanno si che sia vero che tutto si ripeta allo stesso modo ed è per questo che il karma viene interpretato come conseguenza…ma a determinare la ripetizione non è il karma inteso come conseguenza ineluttabile, è la qualità dei tuoi pensieri, delle tue emozioni e quindi della frequenza che trasmetti, che attirano a te situazioni che riflettono proprio quei pensieri, quelle emozioni, quelle situazioni!
Tutto questo è evolutivo?
Si, per quel meraviglioso meccanismo che ci spinge sempre in direzione dell’evoluzione!
Perchè lo è? Perchè sbagliando si impara, è vero…ma sbagliando si impara significa che tutto questo groviglio a un certo punto ci conduce al punto di non poterne più e anche a quello di voler capire come funziona il meccanismo…e chi cerca trova, se chiedi ti verrà dato e ti arriveranno risposte, intuizioni, incontri che chiariranno le tue idee.
Non è evolutivo nel senso che l’Universo ci lascia soli ad affrontare situazioni difficili per darci la possibilità di evolvere.
Soprattutto, non è evolutivo nel senso che l’Universo ci lascia da soli ad affrontare situazioni difficili e che le metta sul nostro cammino per farci evolvere.
Questo è un altro errore interpretativo.
L’Universo non ci lascia affrontare le situazioni necessarie per evolvere, perché servono a tale scopo.
Se così fosse, dovremmo aspettarci qualunque male necessario alla nostra evoluzione ed accettarlo come ineluttabile proprio perché necessario.
Ma l’Universo non segue logiche machiavelliche!
Il Fine non giustifica i mezzi per Lui.
I mezzi sono funzionali al fine, ma non gli sono necessari.
L’Universo ha un fine per noi, una meta…ma quello che ci accade è funzionale non al raggiungimento del fine ma alla comprensione dei Suoi meccanismi.
Può sembrare soltanto una sfumatura, un dettaglio linguistico, invece la differenza è fondamentale.
L’uomo non è un essere piccolo che ha bisogno del dolore per evolvere.
L’uomo evolve ed è ontologicamente diretto verso l’evoluzione.
Il dolore è un accessorio, una sua scelta anche, ma non è necessario.
È una sua scelta perché nasce da un suo equivoco.
Dal suo modo errato di interpretare quello che vive e di viverlo anche.
L’uomo evolve e, mentre lo fa, a volte attribuisce significati errati a quello che vive e questo genera dolore.
Non fraintendermi, non voglio sminuire la portata dolorosa di determinati vissuti.
Voglio dire qualcosa di diverso: l’Anima sceglie di passare anche attraverso esperienze dolorose, perchè le servono per il suo cammino, per il suo apprendistato anche, perchè è come uno studente nell’Universo.
Il karma si genera nel momento in cui cade nell’equivoco di credere che quel dolore si ripresenterà ancora.
Questo equivoco è quello che viene chiamato karma, un errore interpretativo, un errore di valutazione, che nasce dall’intensità del dolore che si vive e dalla paura che si ripeta.
Il karma è legato al dolore…ma entrambi sono il frutto delle conclusioni che l’uomo trae da un vissuto.
Non sono uno strumento utilizzato dall’Universo a fini evolutivi.
L’evoluzione è legata alla comprensione e, quindi, alla conoscenza.
Non basta soffrire per espandere la coscienza.
Si può vivere tanto dolore e non evolvere ugualmente.
L’Universo vuole che tu osservi e impari.
Non ti dice “soffri e impara” ma “impara da quello che osservi”.
Il dolore lo metti in scena tu, non arrabbiarti, ma è una tua scelta.
L’Universo non ti dice “non capisci nulla, soffri, così imparerai”…ti dice “guarda quante cose belle riesco a fare per te”.
Ti dice che la Vita è un progredire continuo verso nuove destinazioni, che tutto evolve e che il futuro non è una ripetizione identica del passato.
Il fatto che nel tuo passato si siano verificati determinati eventi, non significa che accadrà lo stesso in futuro!
Il karma invece è proprio questa convinzione, che nasce dal dolore vissuto, e tutto quello che genera.
Non è il karma che ci fa passare attraverso eventi dolorosi, ci accadono eventi e noi rischiamo di viverli con dolore perché applichiamo il filtro delle convinzioni che in passato si sono create in noi in relazione ad aventi simili.
Lo voglio ripetere, il karma determina come vivi quello che vivi e non cosa vivi né perché lo vivi.
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