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L’alfabeto runico è il retaggio di un’epoca primordiale in cui gli esseri umani erano dotati di un’antica e originaria chiaroveggenza. Andando indietro nel tempo e ripercorrendo all’indietro l’evoluzione umana, ritroviamo epoche in cui non esistevano l’attuale percezione del mondo e l’attuale livello di sviluppo del pensiero razionale, ma l’umanità viveva in un uno stato di coscienza si può dire più espanso, dilatato.

Le Rune, oggi, possono svolgere la funzione di ponte verso un sentire antico, ancestrale, profondo, primordiale, accompagnato e sorretto dalla coscienza e della mente razionale che, con il passare delle ere, si sono sviluppate.

Il termine Runa deriva dal norreno Runa e significa sussurrare o segreto e con il termine “Runa” si è soliti indicare le lettere di un antico alfabeto norreno, solitamente incise su pietra o più comunemente sul legno, la cui simbologia si è mantenuta intatta nel corso del tempo ed è giunta a noi grazie a numerosi ritrovamenti di incisioni su megaliti sopravvissuti fino all’epoca attuale e su vari oggetti in metallo, legno e osso ritrovati in diverse parti d’Europa.

Sono conosciute come i caratteri di un gruppo di alfabeti usati per scrivere in varie lingue parlate dai popoli germanici dell’Europa settentrionale, in un periodo che inizia circa nel I secolo A.C. e termina diversi secoli dopo, quando, con la diffusione del cristianesimo, furono sostituite in modo graduale dall’alfabeto latino.

A differenza delle lettere moderne, tuttavia, le Rune erano state adoperate a fini magici molto prima di trasformarsi in un sistema di scrittura. Veicolavano significati profondi alle persone che le utilizzavano e, per tale motivo, non scomparvero mai del tutto, nemmeno quando furono proibite dalla Chiesa cattolica.

Rune sparse su legno

Le Rune hanno una natura intrinsecamente magica ed esoterica, trasmettono un antico senso mistico, anche a chi non ne conosce il significato e, peraltro, per quanto possano essere studiate e possano rivelare i loro significati, esiste sempre qualcosa di ulteriore da scoprire e a cui attingere, che le rende e le mantiene in qualche modo misteriose.

Il loro significato viene, generalmente, tradotto con mistero, segreto, sussurro. In diverse antiche lingue nordeuropee esistono parole legate a Runa con significati simili, sia nella cultura germanica che in quella celtica: il norreno rún, che significa segreto o mistero, lo scozzese roun, che significa sussurrare o parlare spesso di una cosa, l’irlandese antico rún, che significa mistero, sussurro segreto, coì come il gallese rhin.

Il norreno runa è, altresì, la radice della parola inglese usata per identificare un albero pieno di magia, il sorbo, albero presente in tutta l’Europa settentrionale, sacro da lungo tempo per diverse tradizioni magiche, utilizzato a scopo protettivo. È conosciuto come albero delle rune o albero dei sussurri.

Sulle loro origini vi sono diverse teorie.

Si ritiene che probabilmente derivino dall’alfabeto fenicio o da quello greco o etrusco. C’è anche chi ritiene che siano nate semplicemente tra le popolazioni germaniche.

Alcuni studiosi fanno risalire la parola runa alla lingua preistorica protoindoeuropea, ritenuta l’antenata di molte lingue antiche successive, che precede l’uso dei caratteri runici per la scrittura, il che ci rivela che le rune appartenessero al mondo del mistero e della magia molto prima di diventare un sistema di scrittura.

Successivamente, è probabile che si trasformarono attraverso la diffusione in tutta l’Europa per tramite di numerose popolazioni e per mezzo dei loro scambi commerciali.

Si può ragionevolmente supporre che esse venissero usate come simboli magici e come strumento di divinazione e anche come alfabeto per usi privati e commerciali.

Per l’utilizzo a fini magici e come strumento di divinazione, venivano incise su sassi o su tavolette di legno e, probabilmente, erano utilizzate dai sacerdoti, dal capo famiglia o dal capo tribù, per interrogare le divinità.

Sebbene con il termine Runa si indichino i segni grafici di questo alfabeto antico, considerarle soltanto  lettere sarebbe riduttivo, perché il segno grafico in realtà è solamente  il disegno della Runa, che ha tre componenti: il segno grafico; il suono, che è quello della lettera dell’alfabeto corrispondente “u”, “i”, “d”, “th, ecc…e il simbolo, ossia il significato archetipico della Runa stessa. Il termine Runa indica l’insieme di queste tre componenti che non possono essere scisse.

L’alfabeto Runico tradizionale ha il nome di Futhark, e prende il nome dalle prime 6 Rune che lo compongono (Fehu, Uruz, Thurisaz, Ansuz, Raido, Kenaz). È il più antico e alfabeto runico esistente ed è composto da 24 Rune divise in 3 gruppi di 8 Rune, chiamate Aettir (Aett al singolare), di cui ti parlerò in un post successivo.

L’ordine delle Rune nei 3 Aettir non è casuale ma rappresenta i vari stadi evolutivi archetipici dell’essere umano dalla nascita alla vecchiaia.

La divinazione Runica aiuta  a conoscere il proprio Wyrd, o destino, attraverso l’indagine sulle tappe esistenziali che tutti attraversiamo, in modo che si possa scegliere di intervenire modificando quegli aspetti che necessitano di essere integrati e/o riequilibrati e riportati in armonia.

Si tratta quindi di uno strumento di crescita interiore, che sfrutta la legge di sincronicità e le capacità introspettive e di autoanalisi, che possono essere sostituite dalle competenze e dai talenti divinatori del runologo a cui ci si rivolge.

Non si tratta di divinazione con finalità predittiva del futuro, ma di un sistema carico di sacralità e dal forte potere archetipico.

Come accade con i Tarocchi, l’I Ching, l’astrologia e la numerologia, lo scopo è quello di aiutare a prendere contatto con se stessi, con il proprio inconscio, con quelle parti di se stessi che non si conoscono e si ha difficoltà a contattare, per raggiungere una più profonda consapevolezza di se stessi e del mondo.

A questo fine, le rune sono uno strumento davvero magico e potente.

All’interno del blog troverai nel corso del tempo tanti post sulle rune e post contenenti letture runiche del momento, del mese, nonché letture interattive. Ritorna, pertanto, a controllare cosa può interessarti.

Se vuoi lavorare su questi temi, nella sezione Cosa posso fare per te trovi diverse tipologie di strumenti e proposte.
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Vera Nika

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